Intervista a Michele Pancera

News
21.04.2013

La redazione del Ticino Unihockey dà ufficialmente avvio al nuovo periodico RossoBlù e vi propone come primo incontro l'intervista a Michele Pancera, apprezzato e stimato Commissario Tecnico del Ticino Unihockey



L'unihockey è una disciplina sportiva in continua crescita, soprattutto tra i giovani. A livello del settore giovanile quali considerazioni si possono fare?


In effetti rispetto ad altre discipline sportive riusciamo a reclutare nuove leve con una certa facilità. Se avessimo un numero ancora maggiore di allenatori potremmo anche fare un lavoro più capillare nella Regione ed aumentare ulteriormente il numero di adesioni.

Purtroppo, nel contempo, molti ragazzi e genitori ticinesi considerano ancora l’unihockey come un passatempo temporaneo e non troppo impegnativo. Stiamo lavorando per lentamente migliorare le strutture societarie affinché venga percepito maggiormente come un’appassionante disciplina sportiva per emergere nella quale valga la pena fare qualche sacrificio. 



La formazione, in particolar modo quella nei primi anni di gioco, è molto importante perché i giovani rappresentano il futuro della società. Sotto questo aspetto come si muove il Ticino Unihockey?


Abbiamo la fortuna di disporre di alcuni validi ed esperti allenatori che negli anni si sono specializzati nella formazione di base. Essi svolgono un ottimo lavoro e sono fondamentali per il TIUH.

I primi passi molti nostri giovanissimi li effettuano nelle  squadre Kids e Juniores E/D/C oppure partecipando ai doposcuola organizzati in collaborazione con il Comune di Bellinzona.

In futuro ci piacerebbe estendere ulteriormente l’offerta dei doposcuola; inoltre la prossima stagione è anche nostra intenzione coinvolgere i giocatori stranieri della società il mercoledì pomeriggio nella gestione di una Scuola Unihockey.

 


Giovani che lasciano il club per studi universitari in Svizzera interna: com’è la situazione nel TIUH?


È un problema tipico di una Regione periferica. Negli anni abbiamo perso ottimi talenti a causa di questa dinamica. L’unica cosa che possiamo fare è lavorare bene con i giovani affinché maturino un forte attaccamento alla Società e siano invogliati appena possibile a tornare nel TIUH.

 


In generale, ci sono molti giocatori che al termine del periodo di formazione tornano al sud delle alpi per vestire i colori rossoblù?


Mediamente 1 su 4 torna portando un ottimo bagaglio di esperienze e una buona mentalità maturati giocando in Svizzera interna. Sarebbe bello e forse vitale per il futuro del TIUH riuscire ad aumentare questo rapporto.



I giovani che non hanno i requisiti per giocare in prima squadra [campionato di LNB] sono costretti, in un certo senso, ad abbandonare il Ticino Unihockey. Secondo te, la società dovrebbe creare una seconda squadra [Herren II] per permettere a questi giocatori di continuare a disputare la disciplina con i colori rossoblù?


Personalmente penso sarebbe preferibile alimentare il contingente di altre squadre ticinesi con cui riusciamo a collaborare in modo proficuo.

Se nel Sopraceneri vi fossero una squadra di Prima lega e/o una di Seconda lega che non ambissero ad ulteriori promozioni e a mettersi in concorrenza con il TIUH … avremmo a mio avviso la piramide ideale per ridistribuire i giocatori secondo le reali capacità di ognuno. Una seconda squadra targata TIUH in un simile contesto sarebbe del tutto inutile!

 


Il reclutamento di nuove leve [stranieri e non] della prima squadra risulta un compito arduo, oppure si trovano “facilmente” giocatori sulla piazza idonei alle vostre esigenze sportive?


Il Livello di LNB è alto ed in continua crescita. Per il TIUH è fondamentale sia trovare stranieri di qualità a costi molto contenuti sia integrare nella rosa giovani ticinesi ambiziosi e di talento.

Per quanto riguarda la ricerca di giocatori stranieri abbiamo sviluppato una buona rete di conoscenze in Svezia e Finlandia e beneficiamo anche del feed back positivo degli stranieri che già sono stati da noi. Quasi sempre i nuovi stranieri sono amici di coloro che sono rientrati in patria.

A livello ticinese penso invece che i talenti dovrebbero avere più coraggio nel tentare il salto in Lega Nazionale a 17-19 anni. Personalmente non credo sia una strategia vincente e intelligente quella di corteggiare i ragazzi più forti di altre società. Se un giovane è ambizioso, crede nei propri mezzi e ragiona con la propria testa non ha certo bisogno di promesse. La porta del TIUH è aperta e la possibilità di giocare in Lega nazionale, con qualche sacrificio, concreta … basta annunciarsi e darsi da fare!

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